roseguiamo la pubblicazione delle interpretazioni beethoveniane al cembalo di Fernando De Luca, con altre 3 klaviersonaten appartenenti al cosiddetto “primo periodo”. Parliamo infatti del breve lasso di tempo che va dal 1794 a non oltre il 1798, quando il giovane musicista di Bonn, sfruttando le numerose occasioni di incontro e studio con famosi ed accreditati musicisti e insegnanti di Vienna, arricchì enormemente il proprio linguaggio pur conservando ancora gli equilibri e la chiarezza cristallina tipiche del classicismo. Gli studi di Beethoven sotto la guida di Joseph Haydn erano durati poco più di un anno e, forse, gli storici non hanno mai potuto far luce sulla reale entità del difficile rapporto che si instaurò tra i due musicisti in quegli anni. In ogni caso, verso la fine del 1795 o l’inizio dell’anno successivo, i loro motivi di dissidio erano già superati e la decisione di dedicare l’Op.2 all’ormai anziano compositore austriaco ne è probabilmente uno dei segnali più evidenti. La Sonata No.2 in La Maggiore (Op.2/No.2) qui registrata si aggiunge alle altre due già comparse nel 2015, rispettivamente la Sonata No.1 in Fa Minore (Op.2/No.1; link) e la Sonata No.3 in Do Maggiore (Op.2/No.3; link).
Grande Sonate Op. 7 (1797)
Negli stessi anni, gli studi di perfezionamento proseguirono con altri maestri, tra i quali ricordiamo Johann Schenk e Johann Georg Albrechtsberger, ma allo stesso tempo sono documentati anche una serie di concerti, tra il 1796 ed il 1798, a Praga, a Dresda - dove Beethoven suonò per l’Elettore di Sassonia Federico Augusto III - ed infine a Berlino e Bratislava. L’importante Sonata No.4 in Mi bemolle Maggiore (Op.7) e le sonate dell’Op.10, di cui qui presentiamo la Sonata No.7 in Re Maggiore (Op.10/No.3) sono tutte probabilmente frutto della sua intensa attività concertistica del periodo, ed entrambe le sonate furono dedicate a personaggi più o meno noti della società aristocratica viennese. La contessa von Browne, moglie dell’ufficiale delle armate russe il conte Johann Georg von Browne (1767-1827), ovvero uno dei principali patroni di Beethoven a Vienna, fu la dedicataria dell’Op.10. Ricordiamo le pagine precedenti in cui pubblicammo le altre due sonate della stessa raccolta: la Sonata No.5 in Do Minore (Op.10/No.1; link) e la Sonata No.6 in Fa Maggiore (Op.10/No.2; link).
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15 marzo 2018