a cosiddetta “Toccata di Napoli” è attribuita al giovane Handel in un’antologia manoscritta conservata presso la biblioteca del Conservatorio di musica "San Pietro a Majella" di Napoli (ndr. dobbiamo ringraziare il maestro Maurizio Machella per averne fornito la sua edizione in partitura). Il volume contiene 12 toccate per tastiera di vari compositori, coprendo il periodo 1700-1720 circa ed il cui titolo originale è "Toccate per Cembalo di diversi Autori". Contiene 6 toccate di Alessandro Scarlatti, 2 di Bernardo Pasquini, 3 di Joh. Adolph Hasse e una di G. F. Händel, che inizia con l’iscrizione "Federico Hendel, il Sassone".
Effettivamente, sappiamo che Handel soggiornò a Napoli tra la metà del 1708 e i primi mesi dell’anno successivo, ospite della duchessa Aurora Sanseverino, una tra i più importanti mecenati del Regno di Napoli, probabilmente nel Palazzo Ducale di Piedimonte Matese. Tuttavia, i musicologi hanno collocato questa composizione nell’appendice B del catalogo HWV, considerandola una attribuzione dubbia, nonostante sia possibile rilevare delle interessanti relazioni stilistiche con certa musica tastieristica, se non addirittura organistica, di origine nord-europea ma presentando allo stesso tempo somiglianze con quella della tradizione napoletana (ndr. due altri possibili candidati, per formazione e coincidenza d’eta, sarebbero Domenico Scarlatti e Francesco Durante). C’è anche da considerare che, come spesso accade con le antologie, il manoscritto fu raccolto vari anni dopo il periodo in cui Handel soggiornò in Italia (ovvero dalla fine del 1706 alla metà del 1710): la presenza dei brani di Hasse fa pensare ad una data di completamento della raccolta non certo antecedente al 1720/25, e sappiamo bene quanto fosse ancora vivo il ricordo del compositore di Halle in Italia ed in tutta Europa per svariati decenni del XVIII secolo, portando spesso ad abusare del suo nome nelle raccolte più disparate (ndr. rimandiamo ad una pagina del 2018 in cui pubblicammo una serie di brani inediti attribuiti ad Handel da archivi musicali disseminati tra Europa e nord America).
Tutta la sezione centrale la dedichiamo al grande maestro di Halle, Friedrich Wilhelm Zachow, la cui musica, così ricca di influenze sia dal nord che dal sud della Germania, pervase senza dubbio gli anni della fanciullezza e dell’adolescenza dell’allievo Handel. Di Zachow sono sopravvissute pochissime composizioni strumentali, di cui il De Luca ha registrato per noi la bellissima e dolcissima Suite in Si minore, ben 5 preludi con fughe annesse oltre ad una sesta fuga sciolta.
Infine, abbiamo l’ennesimo esempio di musica attribuita al caro Sassone, vari anni dopo la sua morte e stavolta direttamente da parte di un editore, il Longman & Broderip di Londra (ca.1776): se per la suddetta “Toccata di Napoli” persistono margini di ragionevolezza che ne giustificano l’inclusione nell’appendice del catalogo ufficiale delle composizioni haendeliane, sulla raccolta dei “Twelve Voluntaries and Fugues” non sembrano esserci dubbi, si trattò di una attribuzione spuria; stilisticamente la musica è piuttosto compatibile con quella degli organisti inglesi di metà Settecento, come Boyce, Greene, Arne, Smith jr, Walond, Sheeles e chi più ne ha più ne metta!
saladelcembalo.org, 23 marzo 2025