| | | atthias Vanden Gheyn, organista e compositore fiammingo, apparteneva ad una famiglia di costruttori di carillon e fonditori di campane, la cui tradizione di famiglia si fa risalire addirittura alla metà del Cinquecento. Lui stesso divenne famoso, a partire dal 1745, come virtuoso del carillon, strumento per il quale pubblicò, dopo il 1750, un certo numero di preludi (*) che gli hanno valso il soprannome de "il Bach del Carillon". Ma la fama di Vanden Gheyn (o anche, van den Gheyn) fu molto legata alla sua proverbiale abilità nel collaudo e restauro di organi e carillon: potremmo dunque affermare che l'accostamento (improprio) con il divino Kantor, abbia un certo fondamento solo se si considera che entrambi i musicisti furono noti collaudatori di strumenti. In realtà le similitudini finiscono qui, visto che musicalmente Vanden Gheyn è completamente immerso nel suo tempo, dunque caratterizzato dal frivolo stile galante di impronta fortemente italiana, ben visibile nelle opere per clavicembalo pubblicate attorno al 1750 (curiosamente le 6 sonate all'italiana sono intitolate come Suites), cui aggiungiamo una serie di sonate per cembalo e violino, ed un trattato di armonia (1783). Esistono altre sue composizioni sparse per carillon, di recente scoperta, tra cui una serie di danze con variazioni su Les folies d'Espagne. Nella presente pagina, il maestro Fernando De Luca, ci offre l'esecuzione integrale delle 6 Suites per cembalo, ed una selezione dagli undici preludi per carillon (scoperti nel 1861 da Xavier van Elewyck) qui eseguiti al cembalo, strumento per il quale i brani sono perfettamente adattabili. Zadok, 23 dicembre 2012 - (*) G. Huybens and L. Rombouts, eds.: Matthias Vanden Gheyn: Preludes for Carillon (Leuven, 1997)
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Anno 2012-14 / Issue 2012-14 Recorded in Venice, 2012 December 7-11 German harpsichord after Christian Vater (1738) Temp. Kirnberger III, Pitch A=415Hz | | |