l compositore ed abile violinista svedese Johan Agrell è noto, più che altro, per la sua produzione sinfonica databile attorno alla metà del XVIII secolo, essendo annoverato tra i primi ad aver contribuito allo sviluppo di questo genere orchestrale. Pare che il vecchio Antonio Vivaldi, nel 1739, lo indicò come un autore più che significativo nell'ambito del nuovo stile musicale allora imperante, ovvero lo stile galante. Dei suoi anni di apprendistato in Svezia si sa poco o nulla, anche se è altamente probabile che ci siano state relazioni sin dall'inizio con l'altro musicista svedese, J. H. Roman (1694-1758); le prime tracce biografiche su Agrell le troviamo non prima del 1734, quando fu invitato a Kassel, come violinista, dal Principe Massimiliano d'Assia (1689-1753), dove lavorava anche il clavicembalista parmense e maestro di cappella Fortunato Chelleri. Sono questi due musicisti, Roman e Chelleri, le principali fonti di influenza sullo stile maturo di Agrell, che ritroviamo anche nelle Sei sonate per il cembalo solo (1748), qui registrate integralmente dal Maestro Fernando De Luca, composizioni che lo svedese pubblicò quando ormai si era stabilito definitivamente a Norimberga, come direttore musicale della città dell'odierna Baviera del nord, allora Franconia. L'ulteriore allontanamento dalla sua terra d'origine pare sia significato molto per Agrell, a giudicare dalla malinconia che traspare nella dedica delle Sonate ad Adolf Fredrik di Holstein-Gottorp, il successore al trono di Svezia. Zadok, 10 giugno 2013 Sources - J.M. Sheerin - The Symphonies of Johan Agrell (1701–1765): Sources, Style, Contexts - Chapel Hill, 1986
- Ingmar Bengtsson, Bertil H. Van Boer - from New Grove Dictionary of Music & Musicians, 2ed. - Grove Music, 2001
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