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PesneFriedrich

CHRISTOPH SCHAFFRATH
(Hohenstein 1709 - Berlin 1763)

6 SONATES, Op.2
(Nuremberg, 1749)

Sonata I in F major

1. Allegretto
2. Poco Adagio
3. Allegro Assai

Sonata II in e minor

1. Allegro Assai
2. Adagio
3. Allegro Assai

Sonata III in G major

1. Allegro
2. Poco Adagio
3. Allegro Assai

FREDERICK II
(Berlin 1712 - Potsdam 1786)

Symphony in D major
composta da Sua Maestà il Re di Prussia

transcribed to kb. by F.W. Marpurg (attrib.)

1. Allegro Assai
2. Andante
3. Scherzando (Allegro)


FERNANDO DE LUCA
harpsichord

Issue 2013-13 - Recorded in Rome

2012 May 14-18
German harpsichord, after Christian Vater (1738); Pitch A=415Hz, Temp. Neidhart

 

Sonata IV in c minor

1. Allegro
2. Adagio ma non troppo
3. Allegro

Sonata V in B flat major

1. Allegro
2. Largo
3. Allegro Assai

Sonata VI in g minor

1. Poco Allegro
2. Fuga
3. Adagio
4. Allegro

Isuoi contemporanei, Marpurg in primis, parlano di Christoph Schaffrath come di un musicista dalle spiccate capacità contrappuntistiche, particolarmente evidenti nella sua musica da camera, come nei duetti per flauto e cembalo obbligato, o come nella notevole Fuga inserita nella Sonata VI in sol minore, che qui possiamo ascoltare assieme a tutte le altre 6 Sonate per cembalo solo (Op.2) - nella interpretazione del Mo. Fernando De Luca.

I contatti di Schaffrath con C.P.E. Bach sicuramente non mancarono durante la sua permanenza a Berlino, prima, dal 1736, presso l’orchestra di corte del principe Federico (il futuro “Friedrich der Große”), successivamente come maestro della principessa Amalia, sorella dello stesso. Con l’occasione, parlando di Federico, De Luca ci ha eseguito e registrato anche una preziosa composizione, frutto di una trascrizione per tastiera di W.F. Marpurg (attr.) dalla Sinfonia in Re Maggiore composta proprio dal re di Prussia, nel 1743, e successivamente confluita nella ouverture della serenata Il re pastore, eseguita a Charlottenburg nel 1747.

Curiosamente, gran parte della musica di Schaffrath, come queste Sonate, mostra soltanto una parziale e limitata influenza dello stile nordico “degli affetti”, mentre si da ampio spazio al linguaggio di transizione di quegli anni, lo stile galante. Tuttavia, ci sono buone probabilità che Schaffrath abbia frequentato altri membri della famiglia Bach, in particolare la cerchia di Wilhelm Friedemann, ed a mio modestissimo avviso gli studiosi potrebbero investigare meglio queste relazioni; ad esempio, vista la somiglianza tra alcune progressioni della suddetta Fuga ed analoghe presenti nell’ultimo movimento (un fugato intitolato Capriccio) della Suite in sol minore BWV 1070, composizione annoverata verso fine Ottocento tra le suites orchestrali di Johann Sebastian Bach, ed oggi attribuita, con molti dubbi, al suo primogenito.

Zadok, 24 novembre 2013

Antoine Pesne, Kronprinz Friedrich von Preußen (detail; c.1736), Hohenzollern Castle

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