JOHANN DAVID HEINICHEN (1683-1729) La Gara degli Dei serenata (1719) Alexandra Coku, soprano (Venere) Carola Höhn, soprano (Mercurio) Simone Nold, soprano (Diana) Katharina Kammerloher, mezzosoprano (Il Sole) Annette Markert, contralto (Marte) Ralph Eschrig, tenore (Saturno) Olaf Bär, baritono (Giove) Kammerorchester Carl Philipp Emanuel Bach dir. Hartmut Haenchen Berlin Classics 0300544BC
einichen trascorse gli ultimi 13 anni della sua non lunga vita al servizio del Principe-Elettore di Sassonia a Dresda, componendo per la corte una gran quantità di musica di ogni genere: 5 serenate, 50 composizioni liturgiche, 60 cantate italiane e parecchi concerti con molti strumenti, scritti per l'eccellente orchestra che aveva a disposizione. Proprio questi concerti, dalla scrittura variegata ed esuberante, furono scelti da Reinhard Goebel nel 1992 per la pionieristica (e bellissima) incisione con cui fece conoscere al grande pubblico questo compositore. A questa ne seguì, qualche anno dopo, un'altra dedicata interamente alla musica sacra di Heinichen. Ciò diede il via ad una progressiva riscoperta di questo autore, riscoperta che però ha continuato a basarsi quasi interamente sulla musica orchestrale e sulla sua produzione sacra. Ecco quindi che diventa molto interessante poter ascoltare questa serenata, perché si tratta di uno dei pochissimi CD dedicati alla musica vocale profana di Heinichen. La registrazione è stata fatta dal vivo durante un concerto di ben 10 anni fa, ma non era mai approdata al disco: ora viene riproposta per festeggiare i 70 anni del direttore Hartmut Haenchen. La serenata venne scritta nel 1719 e fu eseguita come parte dei colossali festeggiamenti per il matrimonio del Principe di Sassonia. In essa i sette cantanti rappresentano le divinità associate ai giorni della settimana, che fanno a gara nel porgere i loro omaggi alla coppia di regali sposi. Anche in questo caso Heinichen mostra la sua predilezione per un colore orchestrale piuttosto variegato, con i fiati (flauti diritti e traversi, oboi e corni) in evidenza sia nella sinfonia iniziale che nelle arie: a titolo di esempio si possono citare la bella aria di Saturno I rapidi vanni, in cui il canto è accompagnato soltanto da un corno solista e dal basso continuo, e l'aria di Mercurio Traggan pur da strana riva, nella quale il soprano duetta con un flauto traverso. Il testo poetico non presenta alcuno spunto di tipo drammatico: gli dei cantano a turno le loro arie (13 in tutto) magnificando gli sposi e i loro casati, nonché predicendo loro ogni sorta di felicità. Heinichen fa del suo meglio per ottenere comunque una certa varietà espressiva, anche utilizzando come detto sopra varie combinazioni di strumenti, ma ovviamente non può fare miracoli in un contesto di questo genere. L'Orchestra da Camera CPE Bach suona su strumenti moderni, il che in questa serenata non è la scelta ideale: il suono tende ad essere omogeneo e ad attutire quindi le diversità di timbro, che invece vengono esaltate se si usano strumenti antichi. Haenchen dirige in modo molto equilibrato e le sue scelte interpretative appaiono sempre sensate, anche se a volte poteva osare qualcosa in più: si nota comunque una grande familiarità col repertorio barocco. I cantanti radunati per l'occasione non sono male, ma non sono nemmeno esaltanti. Si segnalano in particolare Simone Nold (Diana) e Alexandra Coku (Venere), che si distinguono in positivo per la buona dizione e per l'espressività che riescono a trasmettere, nonché per la varietà degli abbellimenti nei da capo. La qualità sonora della registrazione purtroppo non è ottimale: si notano vari crepitii e anche dei rumori dovuti al pubblico, però si tratta di inconvenienti nel complesso più che sopportabili. È un CD senza dubbio interessante per la rarità della proposta, anche se presenta diversi punti deboli. Speriamo di poter ascoltare presto altre composizioni vocali profane di questo importante autore. Maurizio Frigeni, 22 novembre 2013
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