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CD & DVD Reviews

Indice / Index

BarcellonaPergolesi

GIOVANNI BATTISTA PERGOLESI (1710-1736) 

da L'Olimpiade

Sinfonia avanti l'Opera
Quel destrier, che all'albergo è vicino
Gemo in un punto e fremo

da Il prigioniero superbo

Sinfonia avanti l'Opera
Trema il cor, s'oscura il ciglio
Che fiero martire
Trucidati a queste piante

da La salustia

Sinfonia avanti l'Opera
Mostro crudele orrendo
Sì, tiranna, fra dure ritorte
Talor del fiume altero
Per trucidar la perfida

da Adriano in Siria

Sinfonia avanti l'Opera
Dal labro che t'accende
Fra poco assiso in trono
Tutti, nemici e rei

Daniela Barcellona, mezzosoprano
Concerto de' Cavalieri
Dir. Marcello Di Lisa

Deutsche Harmonia Mundi 88691965082

***

È da pochissimo uscito per la Deutsche Harmonia Mundi il secondo CD de The Baroque Project, che sotto la supervisione musicologica di Mario Marcarini e la direzione artistica di Marcello Di Lisa intende investigare e pubblicare il repertorio dell'opera seria italiana del Settecento, con la contralto Daniela Barcellona protagonista assoluta. Mentre il primo CD era dedicato alle opere di Alessandro Scarlatti, il secondo mette in primo piano l'attività di creatore di opere serie di Giovanni Battista Pergolesi, con la registrazione di brani tratti dai quattro drammi per musica composti dall'autore marchigiano: L'Olimpiade del 1735, Il prigioner superbo del 1733, La Salustia del 1732, e Adriano in Siria del 1734, tutti preceduti dalle rispettive Sinfonie avanti l'Opera.

La breve vita del geniale musicista (1710-1736) si può brevemente riassumere, anche se la sua leggenda, inusualmente per un autore barocco, arrivò fino al Novecento, condizionando la critica e la storiografia. Dalla nativa Iesi, attraverso l'appoggio di aristocratici locali, dopo un primo apprendimento della musica in patria Pergolesi approdò a Napoli, dove divenne allievo del Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo ed ebbe come maestro Francesco Durante. Già nel 1729 il giovane iesino era registrato come Capo paranza, ossia colui che era responsabile degli allievi che si producevano in istituzioni al di fuori del Conservatorio, e negli immediati anni successivi, con l'appoggio di alcuni nobili, poté cimentarsi nella creazione di opere sacre. La prima fu l'oratorio Li prodigi della Divina Grazia nella conversione e morte di san Guglielmo Duca d'Aquitania, una summa di quanto aveva prodotto fino a quel momento la scuola musicale napoletana nel campo dell’opera seria.

La prima commissione arrivò nel 1731 con La Salustia, dramma per musica su libretto di anonimo adattato dall'Alessandro Severo di Apostolo Zeno, che fu data nell'anno successivo al prestigioso teatro di San Bartolomeo, in cui il primo uomo era l'astro nascente Gioacchino Conti. Seguirono ancora nello stesso teatro napoletano nel 1733 Il prigionier superbo, su libretto del giurista Gennaro Antonio Federico, all'interno del quale furono dati i celeberrimi intermezzi della Serva padrona, ai quali insieme con lo Stabat Mater si deve la fama imperitura del compositore. Ancora al San Bartolomeo nel 1734 fu eseguita la sua terza opera seria, l'Adriano in Siria, nel cui cast brillavano il castrato Caffarelli e Marta Maria Monticelli, mentre al teatro romano di Tordinona nel gennaio del 1735 fu data L'Olimpiade, su libretto del Metastasio, sicuramente l'opera sua più rivoluzionaria, ma che proprio per la sua raffinata e ricercata novità non fu apprezzata da un pubblico conservatore come quello della città papale.

Nel 1736 Pergolesi moriva di tubercolosi, dopo aver realizzato il suo capolavoro, lo Stabat Mater, oltre ad aver segnato in modo incontrovertibile lo sviluppo dell'opera buffa napoletana con Il Flaminio e Lo frate 'nnamorato.

La scrittura musicale pergolesiana, dal melodismo espressivo e “sentimentale”, si caratterizza subito, pur in una iniziale accettazione del modello scarlattiano, per la ricerca di un linguaggio strumentale molto più ricco e complesso, con la creazione di una palette sonora dai forti contrasti chiaroscurali, con l'aria che si ingigantisce e con la presenza di strumenti obbligati che consentono un dialogo vibrante e raffinato fra cantante ed orchestra. Gli affetti vengono restituiti attraverso una manifestazione spesso esacerbata dei sentimenti, la cui resa psicologica è data da un virtuosismo non epidermico ma inteso come mezzo privilegiato dell'esternazione, con una struggente e direi quasi “fisica” materializzazione dell'espressione umana. Ne sono massimi esempi le arie per i personaggi di Marziano ne La Salustia e di Metalce ne Il Prigioner superbo.

Questa manifestazione degli affetti è resa in modo straordinario dall'ensemble Concerto de' Cavalieri diretto da Marcello Di Lisa, del quale sempre più apprezzo il modus energico e torrenziale con il quale affronta le pagine del Settecento napoletano, sia esso Scarlatti o come in questo CD Pergolesi. Già nel comparto strumentale molto ricco (8 violini, 2 viole, 2 violoncelli e 1 contrabbasso per gli archi, mentre i fondamentali strumenti a fiato vengono dati da 2 oboi, 2 corni e 2 trombe, con tiorba e clavicembalo ad accompagnare) si manifesta la volontà di creare una dinamica chiaroscurale di grande effetto cromatico, con agogiche nette e sbalzate, a cui la voce della cantante si presta per una intensa interpretazione.

Daniela Barcellona, grande contralto rossiniano, molto a suo agio in questo repertorio dove sentimento e virtuosismo stanno alla pari, è eccezionale nelle arie concitate e di bravura, che costituiscono la maggior parte di questo CD. Ciò rappresenta però un limite perché la mancanza di arie patetiche, che avrebbero ben contrastato restituendoci l'intera gamma della espressione degli affetti, è una grave mancanza e un'occasione perduta per meglio comprendere il genio di Pergolesi, che proprio nella drammaticità di queste arie dava la forma migliore al suo melodismo venato di malinconia.

Questo piccolo vulnus comunque non impedisce di valutare i pieni meriti di questa registrazione, che consiglio a tutti coloro che voglioso approfondire la conoscenza di quel meraviglioso musicista che fu Giovanni Battista Pergolesi, in un'ora di edonismo allo stato puro.

Isabella Chiappara, 2 settembre 2012

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