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CD & DVD ReviewsViaggiFaustina

Index / Indice

I viaggi di Faustina

Lasciami un sol momento [Antonio Maria Bononcini, Rosiclea in Dania. Napoli, 1721]
Tortora che il suo bene [Domenico Sarro,
Partenope. Torino, 1722/23]
Canta e dì caro usignolo [Francesco Mancini,
Traiano. Napoli, 1723]
Spera sì, mio caro bene [Francesco Mancini,
Traiano. Napoli, 1723]
Ecco mi parto... Qual ruscelletto [Leonardo Vinci,
Cantata “Parto ma con qual core”. Napoli, 1723]
Un guardo solo ancor [Leonardo Vinci,
Il Trionfo di Camilla. Parma, 1725]
Scendi da questo soglio [Leonardo Vinci,
Il Trionfo di Camilla. Parma, 1725]
Son prigioniera d’amore [Nicola Porpora,
Poro. Torino, 1731]
Raggio amico di speranza [Nicola Porpora,
Poro. Torino, 1731]
Non ti minaccio sdegno [Leonardo Vinci,
Catone in Utica. Napoli, 1732]
Confusa, smarrita [Leonardo Vinci,
Catone in Utica. Napoli, 1732]
Sinfonia [Nicola Porpora,
Agrippina. Napoli, 1708]
Sinfonia [Francesco Mancini,
Traiano. Napoli, 1723]
Concerto per flauto e archi [Domenico Sarro]

Roberta Invernizzi, soprano

I Turchini
dir. Antonio Florio

Glossa GCD 922606

Dopo Vivica Genaux (vedi la mia recensione dello scorso dicembre), anche Roberta Invernizzi dedica un intero CD a Faustina Bordoni. Per fortuna non ci sono sovrapposizioni: il repertorio scelto per questo disco esplora infatti il decennio di maggior fama internazionale della grande cantante del Settecento, corrispondente agli anni 1721-1732, tralasciando però opportunamente la parentesi londinese con Handel, che è la parte della carriera della Bordoni più nota agli appassionati.

Il titolo si riferisce all'intenso rapporto tra Faustina (veneziana di nascita) e la città di Napoli, non solo perché in questa città la cantante conobbe un enorme successo (a partire dal triennio 1721-1723) ma anche per il suo duraturo e proficuo rapporto con i musicisti della scuola napoletana: Porpora, Sarro, Mancini e Vinci, alle cui musiche il disco è quasi interamente dedicato. Questo, per inciso, è il primo CD di una serie della Glossa dedicata ai “viaggi musicali di celebri cantanti”, una collana diretta da Dinko Fabris e Antonio Florio che probabilmente ci darà in futuro altre piacevoli sorprese.

La selezione dei brani è una vera goduria: anche se ciò non viene esplicitamente menzionato, credo che per quasi tutti i brani registrati si sia trattato della prima apparizione in disco. Un'occasione unica per ascoltare una scelta di rare arie d'opera di quel periodo, in un'interpretazione come al solito eccezionale. Infatti Roberta Invernizzi ancora una volta non delude le attese e si rivela forse la più attendibile interprete odierna della grande Bordoni: la sua estrema facilità nel trillare qualunque nota, le impeccabili messe di voce, gli abbellimenti abbondanti e allo stesso tempo stilisticamente perfetti, sono una delizia per le nostre orecchie.

Anche la varietà di emozioni non manca: si va dalle arie dense di pathos, come la splendida Son prigioniera o la struggente Lasciami un sol momento, alle arie parlanti, come Confusa, smarrita, a quelle che propongono il classico confronto con un uccellino canoro, come la meravigliosa Canta e dì caro usignolo, nella quale il volatile è evocato da una coppia di flauti diritti. Nessuna delle arie è scopertamente virtuosistica: come usuale per la scuola napoletana, la preminenza viene data all’invenzione melodica. Però quasi sempre abbondano fin dall’inizio trilli e abbellimenti vari, che i compositori inserivano proprio per esaltare le doti canore della Bordoni.

Volendo trovare un difetto a questo CD si potrebbe dire che è un peccato aver inserito tre brani strumentali, quando al loro posto sarebbe stato a mio avviso di gran lunga preferibile ascoltare integralmente la cantata Parto ma con qual core (invece ce ne viene presentata soltanto un'aria, col recitativo che la precede). L'accompagnamento di Antonio Florio con i suoi Turchini è ottimo come al solito, anche se qualche volta (come in Raggio amico di speranza) mi è sembrato mancare un po' di convinzione. Non mi sarebbe poi dispiaciuto avere un'orchestra con qualche violino in più, però devo ammettere che, grazie alla scelta per la registrazione di un ambiente dall'opportuno riverbero, non si ha mai l'impressione di un suono troppo esile.

Infine, il CD è accompagnato da un ottimo saggio di Giulia Veneziano, da una preziosa cronologia della carriera di Faustina Bordoni, con tutte le opere da lei interpretate, e da una ricca iconografia. Un disco da non perdere.

Maurizio Frigeni, 27 aprile 2013

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