Pièces de clavecin pubblicati da Francesco Geminiani in due collezioni successive, la prima del 1743, la seconda del 1762 o poco prima, altro non sono che adattamenti per tastiera di suoi precedenti lavori per orchestra o ensemble da camera. Fu lo stesso compositore a dedicarsi negli ultimi 30 anni di attività alla trascrizione, all’adattamento e alla riscrittura di molte opere strumentali, sia proprie che di altri compositori: famose sono le sue edizioni dall’Op.5 di Arcangelo Corelli, che Geminiani trasforma in Concerti Grossi. Mentre nel caso delle due collezioni per cembalo, le fonti originarie sono le Op. 1, 2, 4, 5 e 7 dello stesso Geminiani. Più precisamente, il primo volume intitolato “Pièces de clavecin tirées des differens ouvrages de Mr F. Geminiani adaptées par luy même”, contiene perlopiù adattamenti dalle sonate per uno o due violini e basso continuo già pubblicate come Op.1 e Op.4. Mentre in “The Second Collection of Pieces … Taken from Different Works of F. Geminiani, and adapted by himself” il musicista di Lucca, ormai trapiantato a Dublino da molti anni, adatta anche le sonate dall’Op.5, alcuni brani dai Concerti Grossi Op.2, dai Concerti Grossi Op.7 e dai suoi trattati per violino e chitarra. Le due collezioni citate, pur non essendo oggetto delle presenti registrazioni, ci introducono ad una ulteriore raccolta di adattamenti per tastiera, qui interpretati e registrati dal De Luca: ossia l'intera sequenza dei 6 Concerti Grossi Op.2, in una trascrizione (anonima) di fine Settecento edita a Londra da Goulding & Co. probabilmente attorno al 1780. La partitura è liberamente scaricabile da imslp.
Da una recente collaborazione tra il cembalista e la giovane violinista Kremena Nikolova (già solista nel gruppo dei “Sonatori de la Gioiosa Marca”), abbiamo l’onore di ospitare in questa pagina la loro registrazione integrale delle Sonate da Chiesa per violino solo e basso continuo di Tomaso Albinoni. A differenza di altre note interpretazioni delle Sonate da Chiesa, in cui si tende ad amplificare il basso continuo (spesso in modo eccessivo ed improprio) con l’aggiunta di tiorba, liuto e cembalo, in aggiunta all’organo, nel caso della coppia Nikolova/De Luca, si è optato per la scelta opposta: eliminazione dell’organo ed impiego del solo cembalo al continuo. La scelta ci è parsa molto azzeccata per almeno due motivi: il violino della Nikolova risulta assolutamente in primo piano permettendo all’ascoltatore di essere proiettato completamente verso la duttilissima invenzione melodica del compositore veneziano. In secondo luogo, il continuo realizzato dal De Luca risulta come sempre particolarmente ricco di ornamentazione e presenza, rendendo quindi superflua l’aggiunta di altri strumenti a supporto.
saladelcembalo.org
26 marzo 2017
FERNANDO DE LUCA
harpsichord

Issue 2017-06
Recorded in Venice
Albinoni (12-13 November 2013 & 9 January 2014)
Geminiani (10-11 February 2014 & 10 January 2017)
German harpsichord after Christian Vater (1738)
built by F. P. Ciocca (2007); Pitch A=415Hz