ioite, amici della Sala del Cembalo del caro Sassone!
Nell’arco di esattamente 30 giorni, ossia dall’8 luglio fino al 7 agosto 2020, il maestro Fernando De Luca è riuscito a registrare la totalità dei Pièces di Christophe Moyreau. Come sappiamo, si tratta di 6 volumi (Op. 1-6) pubblicati attorno al 1753 (ndr. il sesto volume sembra databile a qualche anno dopo, comunque non oltre il 1760), dei quali il maestro aveva in realtà già registrato una piccola parte qualche anno fa, la Suite in Re Minore che copre metà del primo volume. Ad inizio agosto abbiamo presentato la seconda metà, pubblicandola in questa pagina, dove trovate anche il link di rimando alla pagina del 2014 con la Suite in Re Minore già menzionata. Tutte le partiture sono a disposizione su imslp.org a questa pagina.
Oggi, presentiamo tutto il secondo volume (Op. 2), costituito da pezzi nelle tonalità di la maggiore e la minore. La presenza di due Ouverture può suggerire, cosa non indicata in partitura, di suddividere la sequenza in due suite: la prima costituita da ben 17 pezzi, molti di meno nella seconda, sebbene più articolati per la presenza di una Sonata in 4 movimenti ed il suggestivo brano Le Purgatoire che presenta quasi una forma di Musique à programme.
Come osservammo in precedenza, anche in questa Op. 2 come in tutte le successive, permane uno degli elementi caratteristici della musica di Moyreau, ossia la presenza contemporanea di brani in stile francese ed altri in stile italiano: non solo per la presenza di Sonate e Concerti per così dire di stampo vivaldiano, ma anche per l’impiego di passaggi e progressioni nelle ouverture, nei fugati, e nei movimenti di corrente che fanno pensare ad un musicista particolarmente interessato agli sviluppi della musica italiana. Al contempo, a noi sembra di scorgere anche un elemento più arcaico nella scrittura di Moyreau: a volte la struttura armonica e la ritmica di certi passaggi sembra rifarsi ai grandi maestri francesi vissuti a cavallo tra Sei e Settecento, come in alcuni dei fugati delle Ouverture che richiamano a tratti quelli di Lully, non trovate?
Per finire una nota tecnica. La qualità audio delle presenti registrazioni (stereo 24bit), dobbiamo dirlo, è eccellente, sia per la scelta dello strumento (il solito Blanchet/1756 a due manuali), sia per i microfoni e l’acustica in generale. Invitiamo sempre gli ascoltatori a dotarsi di buone cuffie chiuse, collegate al computer o al dispositivo mobile, in modo da apprezzare tutte le armoniche, anche quelle a più bassa frequenza. O, meglio ancora, inviando il suono ad un opportuno impianto stereo, ormai possibile anche da un qualunque smartphone dotato di Bluetooth (almeno v4.0). Se queste stesse identiche registrazioni verranno, un giorno, rilasciate sul mercato discografico (come già accaduto per Siret e prossimamente per Graupner), noi le elimineremo dal sito su richiesta del cembalista.
Le prossime uscite di Moyreau dovrebbero essere così schedulate (ndr. a meno di piccole parentesi, come è stato per la recente uscita di John Alcock): Op. 3 a settembre, Op. 4 ad ottobre, Op. 5 a novembre ed infine Op. 6 a dicembre.
Marco De Gregorio & saladelcembalo.org
Roma, 12 agosto 2020