ueste dodici suite (o partite) per tastiera di Christoph Graupner, rappresentano un notevole contributo allo sviluppo della “suite tedesca”, sebbene siano state a lungo trascurate dalla musicologia e dagli stessi interpreti. La pubblicazione di Graupner del 1722, probabilmente diretta e finanziata in prima persona dallo stesso compositore, fu un evidente tentativo di realizzare quella fusione tra stile francese ed italiano, cui altri compositori tedeschi si cimenteranno negli stessi anni. Tra questi, Georg Philipp Telemann e soprattutto Johann Sebastian Bach, con la pubblicazione delle VI Partiten, tra il 1726 ed il 1731.
Nel caso di Monatliche Clavier Früchte, il compositore Graupner non fa un uso esplicito del termine partita, spesso utilizzato in altre occasioni, prima e dopo il 1722. I 12 mesi dell’anno sono impiegati come semplici titoli assegnati a ciascuno dei 12 gruppi di brani, in modo da formare una sequenza di suites “a programma”. In questo, Graupner sembra aver fatto tesoro della lezione impartitagli dal suo grande maestro della Thomasschule di Lipsia, Johann Kuhnau, autore come sappiamo di un gran numero di composizioni per tastiera su soggetto programmatico. L’influenza di Kuhnau sulla musica per tastiera di Graupner si spinge ben oltre: il carattere solenne dalle atmosfere quasi eteree ed evocative, si notano soprattutto nei movimenti introduttivi, come in Martius ed in November.
La presenza del preludio (Praeludium, come indicato in partitura) in tutte queste partite è infatti un’altra peculiarità che le differenzia dalla suite franco-tedesca, caratterizzata dalla sola sequenza Allemande – Courante – Sarabande – Gigue. Nei preludi, il compositore adotta diverse forme: spicca in particolare, in Aprilis, la breve fuga con cui viene aperta improvvisamente l’intera partita, anziché farla precedere come spesso accade da accordi e passaggi a carattere toccatistico. Anche la Suite IV in e minor (HWV 429) di George Frideric Handel, inizia allo stesso modo con una fuga (pubblicata nel 1720 e già circolante anni prima in copie manoscritte in tutta Europa) che dunque può essere stato un evidente modello ispiratore per Graupner. In Julius, il preludio assume invece la forma di un’invenzione, mentre in Augustus si respira l’aria di un movimento di concerto. In quasi tutti i casi, questi preludi sfociano in conclusioni che rasentano la forma della toccata, in questo riavvicinandosi allo stile di Kuhnau. Graupner sembra prediligere particolarmente la forma del Menuet en Rondeau, inserito in momenti diversi della suite, a metà o verso la fine, ovvero sia per separare in due parti la lunga sequenza dei brani (intermezzo), sia per accompagnare alla conclusione l’intero gruppo. A differenza di altri compositori tedeschi, tra i quali Bach ed Handel, il minuetto viene generalmente trattato dal musicista di Darmstadt in modo molto più elaborato, appunto in forma di Rondeau, ma con una tendenza spiccata alla amplificazione del meccanismo di alternanza del materiale tematico e della relativa sistematicità.
Come già scritto nel settembre 2013, in occasione della pubblicazione su questo sito di una selezione di dieci partite manoscritte di Graupner, la sua produzione complessiva per cembalo, nota ad oggi, è costituita essenzialmente da un corpus di 50 composizioni, catalogate dal GWV 101 fino al GWV 150. In tempi più recenti sono state aggiunte al catalogo altre suite e brani sciolti (GWV 801-857) provenienti da fonti diverse ed oggi tutti conservati a Darmstadt (Universitäts- und Landesbibliothek, Handschriften- und Musikabteilung). Solo alcune delle partite furono pubblicate durante la vita del musicista, esattamente tre raccolte: la prima di otto suite/partite del 1718 Partien auf das Klavier (GWV 101-108), che speriamo presto di registrare; la seconda del 1722 costituita dalle dodici partite qui presentate (GWV 109-120) ed infine, del 1733, un'ultima raccolta di quattro suite (GWV 121-124) per ciascuna stagione, di cui purtroppo resta solo Vom Winter GWV 121 (già registrata, vedasi link poco sopra): vista la bellezza della superstite, si tratta probabilmente di una perdita inestimabile.
Seguirà nei prossimi mesi una ulteriore selezione di partite attribuite a Graupner, tra quelle non pubblicate in vita dal maestro, oggi catalogate tra GWV 125 e GWV 150 e poche altre oltre il GWV 800.
saladelcembalo.org
10 agosto 2017
FERNANDO DE LUCA
harpsichord
Issue 2017-20
Recorded in Venice: August 21-30, 2016
German harpsichord after Christian Vater (1738)
built by F. P. Ciocca (2007); Pitch A=415Hz