uesta nuova carrellata di interpretazioni del M° Fernando De Luca, come si evince dal titolo, spazia in un ampio arco del XVIII secolo, ovvero dagli anni ’30 del Settecento, arrivando alla fine del secolo o poco oltre. Anche le registrazioni sono state effettuate in un lungo periodo, si va dal novembre 2012 fino ad arrivare al luglio 2015.
Per l’ascolto di queste oltre 3 ore di musica, si è scelto di non seguire un particolare ordine cronologico, apriamo infatti la pagina con la gustosissima raccolta di 6 Sonate per Cembalo di Ferdinando Gasparo Turrini, la cui collocazione temporale va probabilmente posta sull’ultimo decennio del secolo. Turrini impiegò talvolta il cognome del suo più famoso parente, di cui fu allievo, Ferdinando Bertoni, e ciò spiega la confusione cui entrambi furono oggetto nelle ricerche musicologiche del passato. Bertoni fu allievo di Padre Martini a Bologna, qui lo ricordiamo semplicemente con l’esuberante Sinfonia in Re Maggiore, adattata alla tastiera da P. Dugoni.
Facciamo un salto indietro di circa mezzo secolo presentando tre ottime trascrizioni effettuate dallo stesso inteprete, il De Luca, dalle sonate per violino e basso continuo di Giuseppe Tartini, tra le quali spicca la famosa Sonata in Sol Minore detta “Il trillo del diavolo”. Più o meno degli stessi anni, sono le sonate nello stile galante di Chelleri e Agrell, per i quali ricordiamo le pagine rispettive già pubblicate su questo sito (Chelleri / Agrell). Si tratta di due sonate sciolte, apparse a Londra nel 1762 in 'A Collection of Lessons for the Harpsichord, Composed by Sigr. Kunzen, Kellery, Agrell & Hoppe'. Un discorso simile vale per la Sonata in La Minore di Christoph Nichelmann apparsa a Berlino nel 1774 in 'Tonstücke für das Clavier', tuttavia in questo caso il linguaggio musicale è evidentemente influenzato dalla scuola di Carl Philipp Emanuel Bach. Anche per Nichelmann pubblicammo alcune sonate nel gennaio 2016.
Diamo anche spazio allo stile galante di area, per così dire, napoletana, presentando alcune sonate per tastiera di Pergolesi, di cui in realtà solo due sono probabilmente autentiche. La terza, quella in re maggiore, comunque interessante, fu pubblicata dall’editore Carish agli inizi del XX secolo: il breve preludio è stato composto ad libitum dall’interprete. Prima di concludere con un’ultima piccola trascrizione tastieristica del De Luca, la k618 di Mozart, aggiungiamo altri tre brani di rarissimo ascolto: della milanese Maria Teresa Agnesi, la Sonata in Fa Maggiore, a movimento singolo; poi l’Andante in Re Minore di Georg Andreas Sorge, organista attivo in Turingia attorno alla metà del XVIII secolo ed autore di numerose opere per strumento a tastiera, sia per organo che per cembalo. Ed infine, di Andrea Lucchesi, la Sonata in Re Maggiore il cui manoscritto è oggi conservato nella Biblioteca del Conservatorio “Benedetto Marcello” (Venezia) e reso disponibile da L. Guglielmi sul sito imslp.
saladelcembalo.org
23 aprile 2017
FERNANDO DE LUCA
harpsichord
Issue 2017-08
Recorded in Venice & Cagliari
November 2012, December 2013
April/October/November 2014, July/September 2015
Instrument No.1: German harpsichord after Christian Vater (1738), built by F. P. Ciocca (2007) - Instrument No.2: Flemish harpsichord after a Ruckers-Taskin model (Taskin 1780), built by F. Granziera (1993)
Pitch A=415Hz