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GOTTLIEB MUFFAT
(Passau 1690 - Wien 1770)

Componimenti Musicali
per il Cembalo (Augsburg 1739)


FERNANDO DE LUCA
harpsichord

Issue 2023-05

Recorded in Borgo Ticino (Novara, IT)
17-23 December 2021
French harpsichord after Blanchet (1754)
built by C. Caponi (1985); Audio eng. M. De Gregorio

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Sebbene poco noto ai giorni nostri, Gottlieb Muffat potrebbe figurare accanto ad altri grandi compositori di musica per tastiera della prima metà del XVIII secolo. Vicino alla generazione di Bach, Handel, Graupner e Scarlatti, egli fu uno degli allievi più dotati della scuola di Johann Joseph Fux e, soprattutto, fu autore di una delle produzioni musicali a stampa più note del periodo. E' l'oggetto della presente pagina in cui ne raccogliamo la registrazione integrale di Fernando De Luca effettuata al cembalo nel dicembre 2021.

In realtà, dal punto di vista del contributo fornito allo sviluppo dell'arte musicale d'area austro-tedesca, suo padre Georg Muffat ebbe, come noto, un'importanza enormemente superiore. Gottlieb non dimostrò mai interesse per altri organici strumentali oltre alla tastiera solista, né si dedicò al genere vocale, sacro o profano che fosse, restando fedele fino all'ultimo dei suoi giorni al linguaggio musicale di epoca tardo barocca.

Evidentemente, considerando che non risulta nota altra sua musica prodotta negli ultimi 30 anni di vita, è lecito pensare che Gottlieb Muffat avesse perso interesse nei confronti della composizione secondo le nuove tendenze musicali, dedicandosi invece a tempo pieno alle mansioni di primo organista della cappella reale di Vienna, posizione che egli assunse definitivamente nel 1741, fino alla morte sopraggiunta nel 1770.

L'aura conservatrice che sembra permeare tutta la musica di Muffat è dovuta a quel bellissimo linguaggio imperniato sulle forme musicali e gli stilemi tipici dei primi due decenni del secolo, caratterizzati dalla fusione delle danze francesi con i vividi movimenti all'italiana, quasi a voler definire una suite ibrida, germanica, operazione comunque già esplorata da altri prima di lui. Nel corso del 1736 la sua attenzione si concentra sulla musica per tastiera di Handel, con la stesura di due grossi manoscritti mai pubblicati in vita, nei quali Muffat riprende completamente le 8 grandi Suite del 1720 e le 6 Fughe del 1735, aggiungendo una copiosa quantità di abbellimenti e diminuzioni "mises dans une autre applicature pour la facilité de la main", quasi del tutto assenti nella versione originale haendeliana.

Fortunatamente lo scambio fu reciproco: i Componimenti di Gottlieb Muffat non passarono inosservati agli occhi attenti di George Frideric Handel, il quale evidentemente entrò in possesso di una delle prime stampe già circolanti nel 1739: a partire da quell'anno e per tutto il decennio successivo, Handel trasse continua ispirazione dalle suite di Muffat, riutilizzando molti incipit ed in certi casi interi movimenti ad uso di passaggi strumentali nei suoi Concerti, Odi ed Oratori. Omettendone alcuni, evidenziamo qui solo pochi esempi particolarmente vistosi:

  • dalla prima suite: il tema del penultimo brano (Adagio) è alla base di un celebre pezzo in uno dei concerti per organo, precisamente il secondo movimento (Air Lentement) del Concerto in si b maggiore, Op.7/No.6;
  • ancora dalla prima suite: il Finale altro non è che l'accompagnamento orchestrale, opportunamente rielaborato, per il coro introduttivo (From harmony, from Heav'nly Harmony) dell'Ode for St Cecilia's Day;
  • dalla seconda suite: il terzo movimento (Courante) dovette piacere così tanto al caro sassone che lo trascrisse quasi invariato per compagine orchestrale, nella stessa tonalità di sol minore, per inserirlo in coda alla Ouverture di Theodora (1750);
  • quarta suite: poche note d'incipit dalla Fantasia d'apertura servono ancora ad Handel come spunto per il recitativo accompagnato When Nature, Underneath a Heap che anticipa il coro della suddetta Ode del 1739.
  • saladelcembalo.org, 19 marzo 2023

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