a collezione di 9 Suittes pour le Clavessin di Pieter Bustijn, organista e carillonneur di provenienza fiamminga, riveste un'importanza particolare essendo una delle pochissime raccolte di musica per tastiera pubblicate, in quell'area geografica, nei decenni a cavallo tra i due secoli. Nello specifico, fu il famoso editore Estienne Roger di Amsterdam a stampare la raccolta attorno al 1712 (Bustijn era già sessantenne) e questo è chiaramente uno dei motivi per cui i brani ebbero una notevole diffusione nei paesi del nord Europa, per tutta la prima metà del XVIII secolo.
Pur non essendo possibile risalire alla data esatta di concepimento della musica, è probabile che questa anticipi di almeno un decennio l'anno effettivo di pubblicazione, collocandola quindi attorno al 1700. La maggior parte delle suite è in 5 movimenti, tutte sono più o meno e invariabilmente basate sulla sequenza standard Allemanda - Corrente - Sarabanda - Giga, con l'aggiunta del Preludio onnipresente, molto italiano. Il linguaggio musicale è apparentemente più vicino a quello degli italiani, sebbene la struttura armonica si rifaccia ai modelli francesi. Le poche deviazioni dalla forma suddetta le troviamo in 3 suite, con l'introduzione di arie variate a conclusione, mentre la nona suite presenta differenze rilevanti: una introduzione (Intrada) con reminiscenze ritmico/melodiche anglo-francesi e poi movimenti di danza alternativi aggiunti dopo la sarabanda.
Infine, vale la pena di ricordare che questi brani circolarono ampiamente in Germania ed erano ben noti agli allievi di Bach (i.e. Krebs), tanto che gli studiosi hanno evidenziato certe somiglianze tra incipit dei preludi di Bustijn e alcuni pezzi del grande compositore di Eisenach. Ad esempio, il preludio della Suite VI in la minore, potrebbe aver ispirato Bach nella stesura della notissima Invenzione XIII a due voci (BWV 784) che è anche nella stessa tonalità.
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22 aprile 2023