a cosiddetta musica a programma, che si tratti di composizione vocale o esclusivamente strumentale, viene generalmente affiancata a testi descrittivi; nel caso vocale, naturalmente, questi sono parte della composizione stessa, e in certi casi possono assumere la forma di una vera e propria composizione poetica. Se assieme alla musica programmatica non viene fornito alcun testo che ne narri la storia e gli eventi, il caso strumentale può presentare maggiori complicazioni per l’ascoltatore, normalmente abituato alla fruizione del brano musicale puro seguendo al più una partitura. Nella pratica, il titolo dell’opera intera, e se necessario dei singoli movimenti, è sufficiente alla piena comprensione del brano, come avviene per i famosi quattro concerti tratti dall’opera VIII di Antonio Vivaldi.
Oltre a Le Quattro Stagioni, molti altri esempi di musica strumentale a programma possono essere individuati dal Rinascimento in poi: The Battell di William Byrd (ca. 1585), tra le prime composizioni del genere, descrive una delle campagne militari guidate dall’inglese Henry Sidney in Irlanda nel 1578. Il pezzo è costituito da tre macro-sezioni: una marcia introduttiva prima della battaglia, la battaglia vera e propria con tutte le sezioni che ne descrivono le diverse fasi, ed infine la danza conclusiva della vittoria. Dalla seconda metà del Settecento e soprattutto nel periodo rivoluzionario e napoleonico il gusto per questo tipo di composizioni sembra vivere un momento particolarmente fertile, come testimoniano le composizioni che il nostro interprete Fernando De Luca ci propone al cembalo.
Il primo autore è Jacques-Marie Beauvarlet-Charpentier, figlio del noto organista Jean-Jacques Beauvarlet-Charpentier (di lui pubblicammo alcuni brani qui). Come altri musicisti francesi del suo tempo, Jacques-Marie iniziò la sua carriera d’organista seguendo le orme del padre; prima della Rivoluzione fu suo assistente a St Paul nel quartiere del Marais. Negli anni successivi egli si riciclò prima come organista per le funzioni para-religiose dei teofilantropi ma infine cambiò colore politico, divenendo un convinto sostenitore dell’ascesa militare di Napoleone Bonaparte; compose circa una decina di pezzi programmatici dedicati alla celebrazione di battaglie ed altri eventi, come i due che presentiamo in questa pagina. Ricordiamo che il nostro interprete, nel lontano 1997 compose la Sonata in do maggiore in tre atti detta “La Rivoluzione Francese”, già registrata e pubblicata a questa pagina.
Il secondo autore è l’anglo-americano James Hewitt, la cui attività artistica e concertistica si svolse prevalentemente nelle città di New York, quando era ventenne e trentenne, ed infine a Boston, dove morì nel 1827. La prima delle due composizioni che presentiamo è la Sonata in Re maggiore dedicata a George Washington attorno al 1797, quindi due anni prima della morte del grande generale, atta a ricordare musicalmente le imprese avvenute vent’anni prima con la battaglia di Trenton (26 dicembre 1776), nel New Jersey, durante la guerra d’indipendenza americana. Il settimo movimento della sonata riprende il noto tema di origine popolare detto Yankee Doodle, canzone patriottica americana poi divenuta inno dello stato del Connecticut. Lo stesso tema viene usato come base per ben nove variazioni in re maggiore in una composizione del 1807 che il maestro De Luca ha incluso qui per noi.
saladelcembalo.org
1 ottobre 2023
FERNANDO DE LUCA
harpsichord
Issue 2023-22
Recorded in Borgo Ticino (Novara, IT)
17-20 October 2022
French harpsichord after Blanchet (1754)
built by C. Caponi (1985); Audio eng. M. De Gregorio