| | uando, nel 1735, fu pubblicato da Johann Sebastian Bach a Lipsia il Clavierübung parte II, che, come ben sappiamo, comprende la Partita in si minore "nach französischer Art" BWV 831, assieme al Concerto Italiano BWV 971, il grande compositore francese François Couperin era già morto da circa due anni. Ma... è noto, a quel tempo le notizie correvano molto lentamente ed erano spesso inquinate da elementi falsati. Si pensi alla famosa lettera che Händel scrisse, probabilmente sotto dettatura, il 20 settembre 1754 all'amico Telemann, nella quale il sassone esprimeva la sua piena meraviglia nel saperlo ancora vivo, essendogli giunta voce funesta che lo dava per morto! Viene comunque spontaneo chiedersi: per quale motivo si è scelta questa splendida suite del tedesco e luterano Bach, proprio per inaugurare una lunga, lunghissima serie di registrazioni dedicate a Versailles ed al gusto francese? Potrebbe essere perché Bach inforcò i suoi stivali da escursione e lasciò Lipsia il 13 giugno 1735, per raggiungere la mitica e leggendaria Reggia di Versailles dove ancora si concentrava tutta l'arte francese del tempo. Ed il viaggio fu lungo ed impervio, specialmente nel tratto che percorreva la paradisiaca valle della Mosella, laddove la carrozza-diligenza si rovesciò per ben tre volte impantanandosi nel fango in almeno altrettante occasioni. Poi, giunto alle porte di Versailles tra il 25 agosto ed il 5 settembre, il Kantor apprese immediatamente la sgradita notizia sulla scomparsa del suo collega e, come se non bastasse, gli fu negato l'accesso alla reggia dal cardinale Fleury che, postosi di fronte al sacro cancello, lo sbarrava col suo grande mantello rosso spiegato al vento, costringendo il luterano a fare dietrofront. Decisamente no. Nulla di tutto ciò. Bach non intraprese mai un tal viaggio, e da quanto ne sappiamo l'unica carrozza a rovesciarsi fu quella di Händel nei pressi dell'Aja durante il suo viaggio di rientro a Londra verso la fine del 1750. Tuttavia, di sicuro, la grande Ouverture-Partita in si minore esiste e Bach in persona, vetta indiscussa della creazione musicale di tutti i tempi, passato, presente e futuro, la designò a modello dell'ormai morente stile franzoso. Ecco dunque spiegato il motivo della nostra scelta. A seguire, proponiamo una meravigliosa suite di Couperin le grand: l'ottava dal secondo libro (1716/17) VIII Ordre, nella stessa tonalità della partita di Bach, si minore. Infine, abbiamo pensato di raccogliere in questa pagina inaugurale, altri brani di musica francese per cembalo precedentemente eseguiti dal maestro De Luca, ma selezionati tra quelli registrati in digital stereo: Demars, Barrière, Dagincourt, Dandrieu e Forqueray. Tutti gli altri omessi restano comunque disponibili dall'indice generale della musica della Sala del Cembalo del caro Sassone. Zadok, settembre 2010 | | | |